L’oro si presenta in natura in vari modi:
1. in cristalli singoli (ottaedrici, cubici e rombododecaedrici)
o in aggregati a formare delle vere e proprie concrezioni
arborescenti;
2. come vere e proprie “pepite” (grani, lamelle o pagliuzze)
che rappresentano frammenti di oro erosi e levigati dall’acqua;
3. come piccoli strati nelle fratture delle rocce;
4. come inclusioni microscopiche in minerali metalliferi.
L’oro si rinviene generalmente in vene idrotermali e in depositi alluvionali derivanti dall’alterazione delle prime per
processi di erosione e trasporto. L’oro di genesi idrotermale è generalmente correlato a magmi acidi e si ritrova
associato con pirite (solfuro di ferro) e altri solfuri in vene
principalmente costituite da quarzo. I depositi alluvionali, invece, sono principalmente costituiti da conglomerati quarziferi e da sabbie incoerenti.