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Foto di Franco Alessandro Priolo Priolo

Foto e Testi di Franco Alessandro Priolo Priolo

Racconto n 15

Il vecchio Blengi racconta la vera storia del :L’oro del cercatrova è una vecchia ricerca di padre Sergio e padrino Blengi questa si svolge appena finita la ww2 era il 1946 quando pensarono di mettersi a cercare un certo filone di quarzo aurifero sotto sorveglianti e maestri dei vecchi genitori i miei nonni, anche se non geologi ma partiti dalla gavetta loro sapevano bene dove leggere ma non su libri di carta bensì su la nuda roccia e sulla terra,perché avevano imparato da generazioni di vecchi uomini vissuti e tanti morti in siti di ricerca aurifera , non sono molto ricordati ne a parole ne scritte il loro sacrificio per quelli che verranno come il sottoscritto e altri cercatori si può dire hobbisti. Il lavoro era per mantenere la famiglia prima sotto il governo fascista che manco li giudicava come uomini ma come lavoratori da poco per non dire altri nomi, con paghe da fame e ricattati perché non sapevano fare d’altro o perché non servivano al fronte,menomati nel fisico e nello spirito, questo non lo dico io sono parole di chi ha vissuto quei momenti prima dal padre e adesso da Blengi uno dei pochi sopravvissuti di quella disgrazia che è stata la guerra.Per loro certo non era un hobby e il metallo non lo vedevano come noi adesso lo vediamo , cerchiamo, a volte lo vedevano più come una brutta bestia nascosta difficile da scovare e sopratutto da prendere, si usava molto roba convincente quella non mancava e i danni erano molto alti sia per la natura circostante ma sopratutto per chi ci lavorava tipo silicosi e armati solo di fazzoletti bagnati e sotto una luce a carburo,il danno al fisico era enorme e a lungo mortale,per non parlare dei rischi di crolli a poco serviva il casco su tonnellate che venivano giù o di pozzi fatti o naturali se ci i cadeva dentro si sperava che fosse poco profondo, ma quelle erano fortune un terno al lotto o una cinquina il più delle volte erano molto fonde con pietre molto scheggiate ,sia nelle preti che sul fondo fortuna se cera dell’acqua abbastanza da attutire la caduta ma dove uscire alla svelta se non volevi rimanerci per ipotermia, per quello mettevano le corde di canapa con nodi ogni 50cm non ce ne erano d’altro tipo legate a delle barramine impiantate nella roccia. Adesso il ricordo citato da Blengi è da me per quegli uomini mi son tolto un peso . Possiamo raccontare il filone del cercatrova il vero, questo si nasconde sotto rocce nere con poca importanza scientifica per molti geologi o mineralogici cosi si dice?ma non per tutti, tanti come dice il Blengi ,( i gan a furtoina din capi`inbelein.) PERCHE si son scervellati a cercare senza cavar ragno dal buco e sghignazzando a suo modo il Blengi me lo ripete sempre lo hanno sotto i piedi ma lo specchio per le allodole funziona sempre, non lo sanno si portano addietro tanti strumenti di tutti i tipi ma di quello che cercavano nemmeno l’ombra ridendosela ,certo è un bel tipo ma le cose le sa eccome bisogna stare attenti e prenderlo con le dovute attenzioni precauzioni con delle molle molto spesse ma generoso ne sa qualcosa un amico e allievo xxxxxxxx senza conoscerlo se non per mia voce gli ha Donato, regalato ,tre sacchi di materiale del cercatrova B. Il vero. Questo filone appunto non lo si vede a occhio ma bisogna Un po’ scavare e come dice il Blengi grattare la parete muschiata,in questo caso bisogna ascoltare le parole del mio maestro se si vuole capire più o meno dove si trova ,il sottoscritto ci ha impiegato un po’ di mesi x capire il suo linguaggio quando ho raggiunto l’età dell’apprendimento se no è un muro di gomma, tutto sta come dice lui ascoltare e avere a che fare con la natura che ti circonda,nel senso ti trovi davanti un bosco adeguati ad esso se ti trovi a una roccia idem leggila essa è come un libro ti parla, o torrente guardalo attentamente i suoi fianchi le sue curve interessanti come quando guardi una donna, ecc ecc.facile da trovare se conosci l’erba Cavallina o il muschio, l’erica madre, il riccio e la sua tana, cosi sta il filone tanto ricercato da molti senza esito a mani vuote attrezzature impotenti di fronte a quella natura che è il.vero cercatova racconta la sua storia il suo contenuto elegante possente pochi cm ma infinito nella sua bellezza e il suo tesoro. Ma a volte dice il Blengi è io concordo : il vero tesoro è saper cercare e leggere quello che ti sta attorno.

Racconto n 16

Il Blengi è come un libro a volte riesco ad aprirlo se è di umore giusto racconta però solo a me la sua vita le sue ricerche i suoi aneddoti è un mondo sconosciuto il suo a tanti, per quello ho il permesso di scrivere i suoi racconti le sue avventure a volte un po’ brutte x via della guerra ci tiene a far sapere che era partigiano sotto il comandante Pinan Cichero orgoglioso di esserlo.Lui Isola nome di battaglia come si chiamava . Adesso posso cominciare un altra delle sue avventure un po’ come dire, l’alfabeto di Blengi se lo conosci ti svela un mucchio dei suoi segreti così È; L’aria del muschio, l’albero con il licheno, la grotta del cinghiale, la tana del gatto spuso ,miseria ladra, acqua che spusa (zolfo ) acque nere ,dove bevi senza piegarsi,il sentiero romano , la grotta dove ci dormi nel rio delle serpi, il rio spaccato dellalleluia ,attento a dove metti piedi , il rio citrino ,acque gialle, aldilà del fosso, il rio della nebbia, collina pelata, alberi delle formiche rosse , alberi della resina bianca, il castello, rocce nere, Erica madre , le acque asciutte, sorgente sotto, dove cade la prima neve, la casa della roccia nera, la frana ricca, queste sono frasi che il Blengi parla spesso e racconta dei suoi segreti sembrano geroglifici ma chi sa interpretarla sono posti da infarto di quello che si trova.

Racconto n 17

Oggi sono a casa di Blengi sono partito ieri sera dopo aver parlato al cell con un mio amico e allievo xxxxxxxx ormai un po’ svezzato nel senso che ha quasi e sottolineo quasi del tutto imparato la ricerca del metallo da febbre 90. Anche se ancora un po’ di lezioni le deve rifare diciamo rimandato a settembre. Orbene detto questo,sono arrivato a casa del Blengi con un tempo da lupi pioggia e neve meno male sotto il culo ho un 4×4 buio pesto e un gruppo di caprioli mi attraversano la strada,in giro con questo tempaccio bah!! Bella voglia, arrivo nel cortile metto l’auto allasciutto sotto il portico linteruttore della luce è a altezza del ginocchio pensata di Blengi quella li se no come fai se hai le mani impegnate x la legna o per portare il sacco d’avena alla Belinda eh ? Bene adesso entro anche qua trabocchetti e x chi non lo sa son caz.. amari suoi o come dice il padrone di casa: chi rompe paga ei cocci sono suoi. Sono finalmente in casa,fa freddino,accendo subito la stufa a legna e poi con la brace accendo il caminetto così in un quarto d’ora è tutto calduccio mi prenderò un tisana bella calda fatta dal Blengi un altro dei suoi intrugli x dormire, non so cosa ci mette dentro ma funziona l’ho provato tantissime altre volte e garantisco 5 minuti tempo di leggere una frase di un racconto aureo del Blengi che neanche con due stecchi x denti ti tira su le palpebre o tapparelle come diceva papà Sergio ,chissa come se la ride di lassù ,sei già in una bianca nuvoletta ,dunque che dormia ,dicevo ho dormito come un angioletto in questo materasso imbottito a foglie di granone come un tempo assai lontano, il mio ricordo da ragazzino è quasi tutto in questa stanza sotto il tetto in travi di quercia ben stagionata e l’albaino che ci infilavo la testa per vedere la nascita del sole nella nebbia del mattino estivo, invernale, il pettirosso audace che prendeva le briciole di pane quasi dalle mie mani, le travi del pavimento che ondeggiano e scricchiolano anche adesso dopo tanti anni gli stessi rodimenti del legno mi domando cavolo? Ma dopo tutto questo tempo il tetto sta ancora su poi però penso è si io Blengi è papà 20anni fa lo avevamo messo in sicurezza con intrugli di cui un componente tipo tanto tempo fa qualcuno glilo han fatto bere al Blengi poi il Blengi glielo ha fatto bere con gli interessi al primo fornitore, spennellati con olio di gomito dal sottoscritto. Ricordi di un tempo che non tornano più e come dice Blengi : l’ora va e il tempo non ritorna sante parole. Adesso sveglio faccio pulizie ma prima caffèlatte non melotoglie nessuno con po di pansecco e uala` colazione fatta.adesso inizio a scrivere sul cell tempo reale di oggi befana, poi mentre penso leggo uno del alfabeto del Blengi vediamo la ricca pietraia e quella è proprio bella chissà quanti ci son passati di li anche un mio ex allievo se ci penso quante me ne direbbe se lo sapesse eheheheheee me la rido, una grattatina in quella pietraia e vedi cosa vien fuori. Ad essa vado a sbadilare un po’ di fiocca.