Confronto tra i piatti di diametro 50 cm. che molti cercatori d’oro usano per ottenere dalle sabbie aurifere il “concentrato”

I piatti concentratori che molti cercatori si stanno autoproducendo seguendo le indicazioni di Giuseppe Contin e mie, sono realizzati con dei fogli di compensato. Il compensato che è più facilmente reperibile presso i negozi da bricolage è quello da 4 mm. di spessore. I fogli da 3 mm. si trovano solo presso i grossi rivenditori di legname. Cosa cambia?

Nella tabella a fianco ho messo a confronto i “piatti” di più comune uso. La profondità è la prima significativa macrodifferenza: questa determina da una parte la “capienza” e come valore inverso, la “pendenza” che le parti leggere della sabbia devono superare per uscire dal piatto.

Prendendo in considerazione i due piatti intermedi (quelli che possono essere autoprodotti con il compensato) si vede come quello prodotto con il compensato da 3 mm. sia profondo 42 mm. e presenta una pendenza all’uscita del 19% , mentre quello prodotto con il 4 mm. è profondo 56 mm. e ha una pendenza all’uscita del 26%.

Pensiamo di fare in bicicletta due salite con queste pendenze, 19 % e 26%, ci vuol ben più fatica a risalire la seconda.

Questo non vuol dire che il piatto realizzato con il compensato da 4 mm. debba necessariamente funzionare meno bene, sarà solo un poco più lento e faticoso da usare e richiede una minima tecnica aggiuntiva. Per chi in passato ha imparato ad usare il piatto a cappello cinese, non ci sono problemi, il movimento rotatorio e a bascula riduce la pendenza di risalita della sabbia in uscita e tutto è facilitato.

Non è semplice descrivere a parole questa tecnica.

Mi aiuto con delle foto che fanno riferimento all’uso del piatto conico detto anche “cappello cinese” ma la stessa tecnica, fatte le debite proporzioni, vale anche per i piatti concentratori. Nell’ampio movimento circolare delle braccia le mani non tengono il piatto in piano ma, man mano che diminuisce la quantità di sabbia all’interno del piatto, le mani inclinano il bordo facendo in modo che la parte che va a scaricare si abbassi verso la superficie dell’acqua riducendo così la pendenze per la risalita al leggero che dobbiamo lavare via.

Articolo redatto da Giuseppe Rizzi  ogni riproduzione di foto o testi anche parziale è vietata