Articolo di Giuseppe Rizzi .

Setacci e setacciatura

Le operazioni di setacciatura preliminari al lavaggio della sabbia aurifera.

Con questo scritto voglio riferire le esperienze fatte in quindici anni di attività di ricerca riferendomi alla fase di setacciatura del materiale grezzo. Uso il termine setacciatura perché d’uso comune anche se il termine corretto sarebbe “vagliatura”.

Semplificando al massimo l’attività del cercatore d’oro sui fiumi e i torrenti possiamo distinguere due momenti: il primo è quello di ricerca della zona dove le acque hanno permesso il formarsi di un arricchimento aurifero, il secondo è quello del raccolto.

Ricerca

Prima ancora di partire per la ricerca dell’oro su fiumi e torrenti si deve “partire” dallo studio della letteratura riferita ai ritrovamenti di oro nei luoghi dove si intende iniziare la ricerca, da consigli e racconti di altri cercatori, dalla conoscenza di strade e sentieri che permettano l’accesso al corso d’acqua. Una volta sul posto, deve iniziare una attenta osservazione del letto e degli argini in relazione ai recenti movimenti d’acqua durante le piene, della disposizione dei sassi e la ricerca di tutti quegli indicatori che ci possono segnalare la possibilità di ritrovare oro quali una accentuata presenza di componenti pesanti: nei fiumi di pianura principalmente magnetite e/o granati e nei torrenti antropizzati piombi, macchie di ruggine e rottami metallici. Non sempre a questi indicatori è associata la presenza dell’oro, difficilmente è vero il contrario.

Durante la ricerca l’importanza dell’operazione di vagliatura è marginale. Facendo via via “assaggi” su quantità ridotte di materiale sarà sufficiente usare un setaccio con maglia, da non meno di un centimetro, al fine di eliminare grossolanamente ciottoli e ghiaia grossa (> 16 mm.). In questa fase più che la quantità di materiale lavorato conta la qualità delle campionature. Considerato che ci si sposterà di continuo, l’attrezzatura sarà necessariamente leggera e ridotta al minimo indispensabile: zainetto con zappetta, paletta, setaccio, piatto e contenitori per le campionature ritrovate.

Raccolto

Individuata la zona di arricchimento e i suoi confini, si procederà allo sfruttamento della zona. Le attrezzature da utilizzare potranno essere molto varie:

per scavare: piccone – zappa – rastrello – scopettone – mazzetta e scalpello – leverini

per raccogliere: badile – paletta – sessola

per setacciare: vedere quanto scritto in seguito

per trasportare: carriola – secchi

per lavare e concentrare: piatti – batee – canaletta – tappetino

per conservare o pulire il concentrato: contenitori di plastica

per la pulizia finale e per raccogliere l’oro: calamita – setaccini – succhiotto – fialette.

Sfruttamento”, ho scritto prima, con il significato d’aver frutto del proprio lavoro e questo si realizza principalmente scegliendo le attrezzature in funzione delle condizioni del luogo.

L’abilità del cercatore-raccoglitore, che deriva principalmente dall’esperienza, starà nel trovare il miglior compromesso tra le varie soluzioni che permettano di lavorare, con il minor dispendio di energie, una quantità rilevante di materiale, in quanto la quantità d’oro che si recupererà sarà proporzionale alla quantità di materiale lavorato.

Veniamo ora alle problematiche legate alle operazioni di setacciatura.

La funzione principale delle operazioni di setacciatura delle sabbie aurifere, è quella di ridurre al minimo la quantità di sabbia che dovremo lavare. Molto spesso capita che la zona dove il fiume ha depositato l’oro non sia vicina all’acqua e la setacciatura offre ovvi vantaggi di riduzione delle volumetrie e di conseguenza dei pesi del materiale che dovremo trasportare dalla zona di scavo a quella di lavaggio. L’unità di misura del materiale setacciato, che porterò a lavare, è per me il secchio da muratore, che, colmo, contiene 10 decimetri cubici di sabbia. Avere un’unità di misura è importante perché consente, quando si sarà pesato l’oro raccolto, di avere con due formulette su un semplice foglio di Excel, un valore oggettivo della concentrazione d’oro nel terreno lavorato. Applico formule che mi danno i valori medi di quanti centesimi di grammo si ricavano da ogni secchio = A/B e, come indicatore più visibile e immediato della ricchezza aurifera del posto lavorato, quanti secchi occorrono per averne un grammo =B/A .

Dove A (=peso in gr. dell’oro raccolto) e B (=n.° dei secchi lavati)

Le variabili

Le variabili da tenere in considerazione sono parecchie:

1- le dimensioni dell’oro che presumibilmente andremo a trovare,

2- il tipo di materiale da lavorare (sabbie asciutte o umide già lavate o con presenza di terra limo o argille)

3 – il tempo a disposizione e di conseguenza la quantità di materiale che presumiamo di lavorare

4 – il tipo di attrezzo che si utilizzerà per il lavaggio (batea, piatto, canaletta, tappetino)

5 – la distanza dalla nostra auto alla zona di scavo.

Variabile 1: ogni fiume o torrente ha una sua tipologia di oro nella forma di pepite, scaglie o scagliette ed è normalmente sufficiente setacciare con maglie di misura doppia, rispetto alla misura massima dell’oro che si spera di recuperare, così che si realizzi il giusto compromesso tra la quantità di materiale da trasportare sino all’acqua e la quasi certezza di non scartare oro nel setaccio.

Variabile 2: se il materiale che si deve lavorare è assolutamente asciutto si potrà tranquillamente setacciare a secco, ma, se la sabbia è umida, setacciare a secco potrebbe farci perdere una parte del raccolto. Per la loro particolarità le scagliette d’oro, specialmente dei grandi fiumi di pianura, hanno forma molto appiattita e tendono ad aderire ai sassi; è quindi utile setacciare in acqua lavando letteralmente le sabbie così come è consigliabile setacciare in acqua anche quando si scava in zone dove sono presenti fango o argilla. La presenza dell’acqua diminuisce le forze di attrazione tra le particelle e ne migliora in questo caso la separazione.

Se, come detto, setacciare in acqua ci permette di non perdere nessuna scaglietta, di contro avremo una serie di svantaggi: si dovrà portare l’acqua necessaria dal fiume alla zona di scavo e la sabbia bagnata da portare al fiume avrà un peso maggiore di circa il 13%. Il solito secchio da muratore che contiene 10 decimetri cubici pesa, se con sabbia asciutta, 19 Kg. , se con sabbia bagnata, Kg.21,5.

In aggiunta, se il materiale lavato contiene fango o argille, nel cestone e nel secchio tende a coalescere formando agglomerati, cosa che rende non facili le operazioni di lavaggio e concentrazione successive.

Variabile 3: se la nostra giornata di lavoro sarà presumibilmente di poche ore o se saremo su torrenti dove lavoreremo recuperando il materiale in quantità ridotte da fessure e buche, è ovvio che di canalette e tappetini potremo ben fare a meno risparmiando su peso e ingombri.

Variabile 4: quando per le operazioni di lavaggio che più correttamente andrebbero chiamate di levigazione (*1) useremo piatto, batea o tappetino sarà meglio usare una maglia di setaccio leggermente più grossa, questo rende il materiale meno compatto e quindi più veloce da lavare, se invece useremo la canaletta, la misura della maglia dovrà essere la più sottile possibile in relazione al tipo di oro che immaginiamo di trovare.

(*1) Levigazione è il termine proprio che definisce l’operazione, realizzata in acqua, di separazione delle componenti di un miscuglio in rapporto al loro peso specifico.

Variabile 5: la distanza che separa il punto dove lasceremo la nostra auto e il tipo di percorso che dovremo affrontare per arrivare alla zona di scavo è forse la variabile maggiormente condizionante nella scelta delle attrezzature. Se il percorso è in piano e su sentieri, potremo portare con una carriola le attrezzature anche più pesanti e/o ingombranti ma se, come purtroppo spesso capita, il percorso sarà accidentato e con passaggi difficili, dovremo optare per una attrezzatura ridotta e leggera che potremo portare a spalle a scapito della scelta altrimenti fatta.

Torno a questo punto a rimarcare come il cercatore-raccoglitore per conseguire il frutto del proprio lavoro debba saper trovare il miglior compromesso tra tutte le variabili di cui sopra.

Articolo redatto da Giuseppe Rizzi        ogni riproduzione sia parziale che totale del testo e delle foto è vietata