Tipi di setaccio

Negli anni ho costruito, sperimentato e intensivamente usato diversi tipi di setaccio e di seguito cercherò di illustrarne, aiutandomi con delle fotografie, le caratteristiche con i rispettivi pregi e difetti di quelli che giudico le tre migliori soluzioni:

Setaccio tondo Setaccio a telaioSetaccio a cestone

Setaccio tondo Questo setaccio non permette di lavorare grosse quantità di materiale ma la sua praticità e leggerezza (350 gr.) lo rendono una delle migliori soluzioni.

Offre il vantaggio di poter essere usato sia a secco, per le sabbie asciutte, che con il secchio colmo d’acqua per le sabbie umide. I migliori setacci che ho realizzato sono stati fatti utilizzando i secchi di plastica di tempere per imbiancatura. Taglio la parte superiore del secchio a misura tale che, inserita in un secchio gemello, entri per almeno 10-15 cm. Fisso poi all’interno della parte tagliata un fondo di rete metallica, resistente, con maglia da un cm. sulla quale successivamente si potrà fissare un retino di maglia più piccola secondo le necessità.

Questo tipo di setaccio permette, una volta appoggiato direttamente sul secchio, di procedere alle operazioni di setacciatura senza dover sostenere il peso della sabbia. Sarà sufficiente scuotere il secchio orizzontalmente e/o ruotare a scosse il setaccio in senso orario e antiorario sul secchio madre per ottenere la setacciatura.

Setaccio a telaio E’ un setaccio da usare solo con sabbia perfettamente asciutta. Consiste in un telaio rettangolare metallico (il mio misura 115×35 cm. e pesa kg.2,2) su cui si fissa una rete metallica con maglia da 1 cm., come base di setaccio. Su questa struttura si potrà sovrapporre una retina di plastica a maglia più sottile (serve di protezione all’integrità della struttura e per ridurre la glanulometria del setacciato). Teniamo presente che la granulometria del setacciato è in funzione dell’inclinazione del telaio che dovrà essere compresa tra 45° e 60° perché conta non tanto la dimensione della maglia quanto la sua proiezione verticale (una maglia da 1cm. inclinata di 45° darà un setacciato di 0,7 mm. ; inclinata di 60° un setacciato di 0,5mm.). La variazione dell’inclinazione si ottiene mediante due tubi che possano scorrere l’uno nell’altro, forati in modo tale che, con uno spinotto, li si possa fissare l’uno all’altro, variando la misura totale. Il tubo di diametro minore sarà fissato al centro alto del telaio e il tubo grosso sarà il piede d’appoggio. Questo setaccio sarà poggiato a terra sopra un telo di plastica che servirà a contenere il mucchio di sabbia setacciata. Si verserà a badilate il materiale da setacciare in alto e per caduta scendendo lungo la rete, il “buono” passerà attraverso la retina e lo “scarto” si accumulerà al piede del telaio. Vantaggio: attrezzo poco ingombrante e leggero. Inconveniente: progredendo con lo scavo occorrerà più volte spostare setaccio e telo e spianare il mucchio di scarto accumulato

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Setaccio a telaio su cabasso (*2)

La soluzione del setaccio a telaio, montata su cabasso, è decisamente la più vantaggiosa per la sabbia asciutta. La sabbia vagliata entrerà direttamente nei secchi che si saranno sistemati all’interno del cabasso e lo sterile eliminato andrà progressivamente a richiudere lo scavo fatto, formando la base di progressivo trascinamento del cabasso mano a mano che si procede con il fronte di scavo.

Lo svantaggio è l’ingombro e il peso di quasi 5 Kg.

(*2) il cabasso è un contenitore rettangolare di circa cm. 70 x cm. 40 con profondità di cm. 20 reperibile nei reparti di materiali per l’edilizia.

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Setaccio a cestone (*3) è da usare per il lavaggio in acqua della sabbia e non adatto a setacciare materiale asciutto. Il setaccio è realizzato con uno scatolotto quadro (cm. 35×35), misura poco inferiore alle misure interne del cestone e alto una quindicina di cm. E’ realizzato con una struttura metallica resistente, meglio se a maglia di 3-4 cm.. Su un lato si monteranno delle cerniere, per fissarlo al cestone e, sul lato opposto, una maniglia per le manovre di setacciatura. All’interno del setaccio si fisserà una rete metallica, di maglia “più piccola”, secondo le necessità. Riempito il cestone di acqua, si versano nel setaccio un paio di badilate di materiale e con la maniglia si imprimono al setaccio movimenti verticali alternati a scuotimenti laterali. Il cestone è straordinario per la praticità d’uso e la resa. E’ l’attrezzo che più uso. Permette, come il cabasso, di seguire progressivamente il fronte di scavo. E’ relativamente leggero ( Kg. 3,3) e, portato con un bastino diventa un buon contenitore e supporto per tutte le attrezzature al seguito. Nella foto a destra c’è un esempio del carico.

(*3) il cestone é un contenitore di plastica nera di cm. 40 x cm. 40 e profondo cm. 35 reperibile come il cabasso nei reparti di materiali per l’edilizia

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Dedicato all’indimenticato amico UBER

Collegandomi alle operazioni di setacciatura, vorrei dare un altro paio di consigli; quando si setaccia, presumiamo che quanto rimane nel setaccio sia scarto…. vero! Ma un’occhiata prima di svuotare il setaccio e un’occhiata alla zona dove si scarica potrebbe riservare qualche sorpresa….!!

Anni fa, scavando al Casone (Ticino), sentimmo l’amico Huber esultare. Chiamò me e Mimmo tutto eccitato…. nel setaccio c’era una moneta d’argento (uno scudo d’argento o ducatone) di Filippo II re di Spagna e duca di Milano (1556-1598), moneta datata 1598! Complimenti! Ritrovamenti meno importanti di monete del secolo scorso o di reperti comunque interessanti sono non infrequenti. Recentemente, sul Ticino vicino a Castelnovate, l’occhio esperto del geologo Giorgio Bogni ha identificato tra i ciottoli rimasti nel setaccio diversi esemplari di “zaffiri grezzi e grossi con una marcata colorazione blu, altri di colore grigio/bruno con ottimo gatteggiamento, materiale la cui origine nelle rocce è sulle montagne attorno a Finero”.

Altro consiglio o meglio una viva raccomandazione a tutti i cercatori: non disseminiamo la zona di scavo di fosse, buche e cumuli di sassi e ciottoli, non solo per una questione “estetica”, ma perché rischieremmo di coprire con i nostri cumuli zone potenzialmente buone e altresì renderemmo difficile il riformarsi di una punta ordinata alla prossima piena. Un lavoro ben fatto è quando si scava e procedendo nello scavo lo sterile eliminato va a riempire lo scavo fatto. A fine giornata, pochi minuti possono essere dedicati a spianare gli eccessi, rimarrà aperto lo scavo solo sul fronte dove si intende procedere in una prossima occasione

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May your pan always be full !!

Good luck.

Giuseppe Rizzi  ogni riproduzione sia parziale che totale di foto e immagini è vietata