CANALETTA A SECCHI

Quando si ha la fortuna, di trovare una zona di buona concentrazione aurifera e dove è facile fare
“sabbia” ma la sfortuna di trovarsi in acqua ferma… per chi non usa i piatti concentratori, lavare per
concentrare con il piatto tronco conico diventa un lavoro pesante e “spacca-schiena”!
Posto che la legge vieta l’uso delle pompe elettriche, la “canaletta alimentata a secchi” in questa
situazione può diventare una soddisfacente soluzione.
Una canaletta alimentata a secchiate d’acqua presenta due generi di problemi con due soluzioni:
1) il flusso d’acqua deve essere, entro certi limiti, regolato. TRAMOGGIA
2) posto che il flusso d’acqua non sarà regolare, occorrerà avere un fondo di ritenuta che non tema
variazioni di flusso.

FONDO DI RITENUTA
Dopo varie sperimentazioni credo di essere arrivato a una soluzione di compromesso soddisfacente.
Uso, come base della canaletta, la mia in policarbonato alveolare lunga cm. 87 e larga cm. 32,5 che pesa 700 grammi Ho scelto questa soluzione perché oltre alla leggerezza ha il vantaggio di avere il fondo particolarmente rigido.Su questa canaletta sistemo i fondi di ritenuta e sopra appoggio (SOLO APPOGGIATA) una tramoggia che occupa tutta la larghezza della canaletta.
Non è altro che una scatola con un piano interno inclinato che convoglia e distribuisce acqua e sabbia sulla canaletta.
TRAMOGGIA
Le sue funzioni: 1)contenere la sabbia che dovremo lavare.
2) regolare il flusso d’acqua e la distribuzione della sabbia
Ho costruito questa tramoggia utilizzando fogli di plexiglass da 3 mm., angolari in alluminio e sezioni
di tubo di plastica bianca diam. 10-12 cm. E’ larga quanto la canaletta 32,5 cm. lunga cm. 28 e alta cm. 19
Capienza del comparto C 5.300 cc. Capienza totale della tramoggia C+D= 8.800 cc.
Il piano di scivolo A è inclinato verso monte e l’acqua che scivola su questo piano trascina la sabbia
sino a farla cadere sul deviatore B che, per la sua posizione proprio all’inizio della canaletta, consente
di sfruttare completamente tutta la lunghezza dei tappetini. L’inclinazione del piano A, la caduta sul
deviatore B e l’inclinazione della canaletta fanno sì che l’acqua acquisti la giusta velocità per permettere al
“leggero” di essere trascinato senza difficoltà sopra ai tappetini sino allo scarico e quindi eliminato.
Il piano di scivolo A è fissato solo per mezzo di una sezione di tubo di plastica (diam. 12 cm.) e
questa giunzione elastica consente, variando l’inclinazione del piano (vedi frecce nel disegno), di variare
l’apertura tra il piano di scivolo e il deviatore e questo permette di regolare il flusso (quantità) dell’acqua
che passerà sulla canaletta. Così regolata l’acqua che, con il secchio, abbiamo versato riempiendo la
tramoggia impiega del tempo a defluire, tempo utile per riempire nuovamente il secchio e dare così una
“quasi” continuità di flusso d’acqua sulla canaletta.
Uso un secchio rettangolare perché, appoggiato di piatto sul bordo della tramoggia, è molto più
veloce nello svuotamento. Ogni versata di secchio porta nella tramoggia circa 10-12 litri d’acqua.
Nella tramoggia è posizionato un cestello a due scomparti (C e D) che rimane sollevato dal piano di
scivolo (A) 1-2 cm. Questo cestello è fatto con una rete metallica con maglia della stessa dimensione di
quella che uso in fase di setacciatura. La zona C viene riempita con la sabbia, circa 1/3 di secchio (3-4
decimetri cubici). L’acqua che dal secchio viene versata nella zona D allaga completamente la tramoggia e
una parte della sabbia attraversa la rete del cestello e inizia il suo percorso a scendere.
FONDO DI RITENUTA
Per quanto si possa versare acqua in continuo è impossibile avere un flusso regolare e di fatto
ripetutamente, durante il lavoro, la canaletta può rimanere senza scorrimento d’acqua. Questo esclude la
possibilità di usare come fondi di ritenuta celle o gradini come nelle canalette tradizionali.
L’unica alternativa possibile
rimangono gli zerbini a ricciolo di vinile o
i vari tappeti di simil-erba. Dopo varie
sperimentazioni ho deciso di dividere i
tappeti di fondo in due sezioni.
Per la prima ho scelto un tappeto
a riccioli di vinile (A) (miner moss) a
maglia morbida e non molto spessa
lungo cm. 30, per la seconda un tappeto
di gomma simil-erba (B).
I fili d’erba di questo tappeto
sono verticali, ben distanziati ed elastici
e i granelli di sabbia nella loro discesa
colpendo le punte sporgenti creano una
vibrazione che consente al pesante di
sedimentare sempre più in profondità.
In alternativa a questo tappeto
uso un miner-moss morbido di colore
rosso.
La divisione del fondo in due
sezioni consente ogni 5-6 secchi di levare
il primo tappetino, dargli una risciacquata veloce e conservare la minima quantità di concentrato in una
batea, riposizionare il tappeto e continuare il lavaggio.
Ho ormai verificato che oltre il 95% dell’oro è in questa prima parte, riesce a sfuggire solo qualche
rara scaglietta (quelle di maggiore dimensione probabilmente per un effetto vela) che comunque andrò a
recuperare a fine giornata o dopo una quindicina di secchi risciacquando il secondo tappeto.
COME POSIZIONARLA
Occorrerà predisporre una base di appoggio dove sistemare: secchi – piatto e canaletta. Questo
appoggio, là dove andrà la parte terminale della canaletta, dovrà essere 4-5 cm più alto rispetto al livello
dell’acqua per favorire lo scarico. Nella parte dove sarà poggiata la parte a monte della canaletta, dovremo
avere una base di appoggio di altezza tale da poter dare alla canaletta la giusta inclinazione. Una
inclinazione che darà all’acqua la velocità (ne’ troppa, ne’ troppo poca ……. ci si regola a “occhio” secondo
esperienza) per scendere sulla canaletta trascinando solo il “leggero”.
E’ importante che la fossa dove ci si sistemerà per prendere acqua con il secchio sia abbastanza
ampia e profonda. L’acqua deve arrivare al ginocchio o poco sopra e questo per evitare di dover chinare
troppo la schiena in fase di riempimento e sollevamento del secchio.
Spesso la cosa più difficile da realizzare è costruire il castello di sassi che sostiene a monte la
canaletta. Un muro verticale e stabile che permetta di poter riempire il secchio e sollevarlo quanto più
possibile vicino alla verticale di inizio canaletta.
Se non si hanno sassi di buone dimensioni questa verticalità è difficile da realizzare, quindi
all’evenienza mi porto 6-7 sacchi di plastica spessa (uso i sacchi da 25 Kg. del sale da addolcitori). I sacchi
riempiti di ciottolame e impilati rendono semplice, veloce e sicuramente stabile la realizzazione del muro
verticale.
ALIMENTAZIONE
Come già scritto riempio la zona C del cestello con 3-4 sessole di sabbia (circa 1/3 di secchio).
Come secchio dell’acqua ne uso uno rettangolare, il lato piatto permette una fuoruscita dell’acqua
più regolare e rapida. E’ un secchio da 15 litri ma mediamente lo riempio con 10-12 litri.
Il bordo della tramoggia sistemata sulla canaletta è 30-40 cm. più in alto del livello dell’acqua e di
tanto si deve sollevare il secchio. Si appoggia il bordo del secchio sulla tramoggia e si inizia a versare nel
comparto D sino a riempirlo. In questo modo la parte di sabbia sulla parete divisoria del cestello attraversa
la rete e inizia il suo percorso a scendere trascinata dall’acqua sul piano di scivolo (A).
Mediamente occorrono da 10 a 13 secchi d’acqua per scaricare completamente la tramoggia dalla
sabbia. Uno o due secchi aggiunti permettono di ripulire bene la canaletta dal leggero rimasto in superficie
sui tappetini. Si riempie di nuovo di sabbia la tramoggia C e si prosegue con il lavaggio sino ad aver
terminato la sabbia preparata nei secchi.
RECUPERO
Mediamente ogni 5-6 secchi di sabbia passati sulla canaletta (può variare in funzione della quantità
di concentrato pesante che vedo accumulata sul tappetino) sollevo e metto da parte la tramoggia, tolgo il
primo tappetino, lo risciacquo nel secchio e lo riposiziono sulla canaletta. Trasferisco il concentrato dal
secchio in un piatto tronco conico e riprendo a lavare sabbia.
Tutte queste operazioni le si fanno in meno di un minuto.
A fine giornata, prima dell’ultima levata dei tappetini, con il piatto tronco conico dò una veloce
sgrossata a tutto il materiale accumulato. Precisazione direi scontata, il cosiddetto “concentrato” che si
ricava dal miner moss e dai tappetini di simil-erba proprio concentrato non è! La sabbia che entra all’inizio
del lavoro nella parte più profonda non viene assoggettata ad un lavaggio di concentrazione, per questo
con il piatto elimino quanto più possibile del leggero è rimasto. Per sicurezza lavo sopra un altro piatto e
questo scarto lo verso di nuovo nella tramoggia per un ultimo lavaggio.
CARICO DI LAVORO
A parità di materiale da lavare, il lavoro fatto con i piatti concentratori risulta più veloce
(considerando i tempi di allestimento della postazione per la canaletta), ma lavare 30 e più secchi di sabbia
con il piatto, se non si è più che allenati, diventa lavoro molto impegnativo soprattutto per la schiena.
Quindi l’uso della canaletta a secchi, poste e rispettate le giuste condizioni di altezza d’acqua nella
buca e verticalità di sollevamento del secchio, riduce in parte il carico di lavoro.
10-13 secchi per 1/3 di secchio di sabbia vuol dire che, per lavare 30 secchi di sabbia, occorrono 900-1.100
secchi d’acqua da sollevare 30-40 cm. …… 90-110 quintali da sollevare!!!
Detto così fa impressione ….. ma si può fare …. lo faccio!
PER VEDERLA IN FUNZIONE:

TRASPORTO: considerato l’uso della canaletta leggera
che è ripiegabile, pesi e ingombro dell’attrezzatura necessaria al
lavoro li posso facilmente portare usando il solito bastino
carrellato con il cestone che fa da contenitore di tutto l’occorente

Testo di Giuseppe Rizzi riproduzione vietata senza consenso