I minerali dell’oro
Oltre all’elemento nativo sono conosciute 31 specie mineralogiche con percentuali di oro oscillanti fra il 78, 6%
nel minerale bezsmertnovite, Au4Cu(Te,Pb), e il 3,7% nel
minerale zvyagintsevite, (Pd,Pt,Au)3(Pb,Sn). Fra i minerali
contenenti oro, i più comuni in natura sono sicuramente
la calaverite (AuTe2), la sylvanite (AuAgTe4) e la nagyagite
[AuPb(Sb,Bi)Te2-3S6]; tutti e tre questi minerali appartengono alla famiglia dei tellururi. L’interesse per i tellururi naturali è stato negli anni strettamente connesso alla ricerca
dell’oro, inizialmente soprattutto in Transilvania. La presenza di miniere d’oro e d’argento nella Transilvania (odierna Romania, anticamente denominata Dacia), era nota fin
dall’antichità, forse addirittura dal 4000 a.C., ed è molto
probabile, anche se mancano fonti certe, che proprio da
queste notizie l’imperatore Traiano abbia concepito e poi
realizzato la conquista di questa vasta regione nei primissimi anni del II secolo d.C. Nel Settecento, nelle miniere della Transilvania allora sotto il dominio asburgico, associati
ai preziosi metalli nativi furono notati minerali inizialmente
considerati composti a bismuto o antimonio. Il primo a
riconoscere in uno di essi la presenza di oro fu Giovanni
Antonio Scopoli (1723-1788), medico trentino al servizio degli Asburgo, che nel 1772 individuò correttamente
nell’attuale nagyagite la presenza di oro, piombo, zolfo e
forse di antimonio, scambiando però per ferro il nuovo
elemento tellurio così successivamente chiamato dal chimico tedesco Martin Heinrich Klaproth (1743-1817) in
onore della “vecchia Madre Terra (Tellus)”. Accanto al tellurio nativo, Klaproth scoprì fra i prodotti della miniera
Mariahilf di Zalatna, sempre in Transilvania, altri due minerali (sylvanite e calaverite) che presentavano una perfetta
sfaldatura unita alla bassissima durezza (come la grafite),
il colore argento giallastro e l’abito nettamente tabulare.
Dalle formule chimiche si può notare che il contenuto in
oro della nagyagite è modesto, non così quello della caaverite (AuTe2) mentre la sylvanite (AuAgTe4) presenta
contenuti importanti di argento.