Stando a Erodoto, le prime monete d’oro e d’argento, con funzioni legate al commercio al minuto e con titolo, peso e valore stabiliti dallo Stato, apparvero nella Lidia, antica regione dell’Asia Minore, oggi nella zona occidentale della Turchia (mappa), che dal IX al VI secolo a.C. fu una delle tre grandi civiltà della Turchia.

Uno dei suoi governatori più importanti, Creso (561-546 a.C.), ultimo sovrano della dinastia dei lidii, sprecò oltre dieci tonnellate d’oro per la costruzione e la decorazione del Tempio di Artemide, un monumento più grande del Partenone e, preparandosi alla guerra contro i persiani, donò al tempio di Apollo di Delfo qualcosa come 117 lingotti di metalli preziosi. Ma, nonostante le sue ricchezze, Creso fu sconfitto e catturato da Ciro, che lo condannò al rogo.

In ogni caso verso il VII sec. a.C. le monete erano già diffuse in tutta la zona mediterranea della civiltà greca e in Persia, al punto che già un secolo dopo Ippia, tiranno di Atene, cominciò a mettere in circolazione monete d’oro con peso inferiore al nominale, imitato in questo da molti imperatori romani (p.es. alla fine del II sec. d.C. Settimio Severo coniò monete d’argento che contenevano rame per il 50-60%).

Inizialmente, quando ancora non esisteva una moneta circolante e l’oro già svolgeva una funzione di simbolo di potere e ricchezza, gli Stati marchiavano i lingotti, per dare una certa garanzia di peso e qualità.

Lingotti del genere esistevano in Babilonia nel III-II millennio a.C. e, prima ancora in Egitto (fine IV millennio a.C.), allorché la prima dinastia Menes usava lingotti d’oro dal peso fisso di circa 14 grammi, con un marchio che conteneva il nome del faraone. I faraoni della IV, V e VI dinastia, nel III millennio, spesso ordinavano di produrre anelli d’oro di forma e peso predeterminati, anche senza marchio.

Quindi in sostanza l’oro cominciò ad assumere aspetti primitivi di “denaro” circa 4000-4500 anni fa e dopo 2500-2600 anni apparvero le prime monete d’oro.

Ovviamente non esisteva solo l’oro che svolgeva funzione di denaro, ma anche il rame e soprattutto l’argento. Non a caso mentre in tedesco il denaro si chiama “geld”, che proviene da “gold” (oro), in Francia invece argento e denaro sono sinonimi e si dice “argent”.

 

Per molti secoli, sino al periodo classico della Grecia, il rapporto di scambio fra oro e argento nelle regioni più avanzate del mondo, variò da 6:1 a 8:1. Nella Grecia di Erodoto era di 13:1. A Roma, verso la fine della repubblica e durante i primi imperatori il valore dell’oro superava quello dell’argento di 11-12 volte. Nel V sec. d.C. in Europa occidentale il rapporto arrivò persino a 18:1. Ma fu solo nel XIX sec. che l’oro divenne il metallo monetario incontrastato, al punto che nei principali paesi capitalistici s’introdusse il sistema monetario chiamato “gold standard”. Gli Stati mettevano in circolazione monete d’oro istituzionali, come p.es. le sovrane inglesi, i napoleoni francesi, gli imperiali russi.