Ho recentemente messo a confronto sul fiume due canalette auto-costruite: la leggera di tipo tradizionale a gradini (Kg. 3,200 lunga cm. 88 e larga cm. 43 con 8 cave) e l’ultraleggera (kg. 0,750 lunga cm.88 e larga cm. 32.5 con spondine ripiegabili) in versione con tappetino quadrettato (+ Kg. 1,000). Il primo dubbio era sulla stabilità in corrente della ultra-leggera, peso totale Kg. 1,750. Messa in acqua la sola pressione del flusso d’acqua l’ha tenuta incollata alla base d’appoggio senza bisogno di pesi aggiunti. Versavo sabbia vagliata con maglia da 5 mm. ed entrambe si sono dimostrate veloci a scaricare il leggero, il lavoro con l’ultraleggera è stato leggermente più lento ma questo solo per gli 11 cm. in meno della larghezza. La quantità di concentrato finale prodotto è, per la tradizionale di 500 c.c. e, per la ultra-leggera di 220 c.c. Il vantaggio della tradizionale è la facilità di separare il concentrato più arricchito delle prime tre cave (180 c.c. con il 95% dell’oro totale) da quello delle successive che, può essere lavato per aumentarne la concentrazione con il piatto concentratore senza molto timore di perdere oro. Il vantaggio della ultraleggera è ovviamente nel ridottissimo peso e, date le spondine ripiegabili, il ridotto ingombro per il trasporto

COME ALIMENTARE LA CANALETTA TRADIZIONALE CON LA SABBIA SETACCIATA

Due, principalmente sono i modi per versare la sabbia sulla canaletta:

-1) Usando una sessola. La sessola è un palotto di capacità varie normalmente usato per le granaglie. Ha sezione tonda con spondine alte per fare in modo che il contenuto non fuoriesca lateralmente e il bordo d’uscita arrotondato. Se ne trovano di alluminio ma le più pratiche ed economiche sono in plastica bianca.

2) Usando il “ponte” che è un piano con tre spondine laterali per contenere la sabbia. Viene messo a sbalzo a monte della canaletta e poggiato all’inizio delle spondine laterali della stessa. Io uso come ponte un asse da bucato a mano. Il secchio di sabbia viene completamente versato sopra e di seguito, o con la mano o con un rastrelletto, trascino una porzione di sabbia sul bordo e la faccio cadere sul piano di sgranamento distribuendola su tutta la larghezza della canaletta. Il ponte è comodissimo ma comporta un aggravio di peso e di ingombro per il trasporto, uso il ponte con una canaletta di maggiori dimensioni e peso solo quando lavoro in squadra (per grosse produzioni) e la distanza dal parcheggio non è eccessiva. La canaletta leggera della foto sopra mal sopporterebbe il carico del ponte.

USO DELLA SESSOLA

Personalmente uso questo sistema: posiziono la seggiolina di fronte alla canaletta in modo da poter da seduto, appoggiare i piedi poco avanti e ai lati delle due spondine, facendo attenzione che la posizione non crei ostacoli o turbolenze all’acqua in entrata. Questa posizione, permette una completa visione di quanto passa sul piano di sgranamento. Sistemo il secchio con la sabbia in posizione ben stabile a sinistra della canaletta (io son destro di mano). La sabbia nel secchio può essere, a seconda del metodo di setacciatura usato, asciutta o umida e può contenere una varia quantità di terra o argilla. Se versassi sabbia asciutta questa non affonderebbe immediatamente ma specialmente la parte fine scenderebbe galleggiando per un buon tratto con la possibilità di perdere qualcosa di “fine”. E’ lo stesso fenomeno che può accadere quando, pulendo un concentrato in una batea con poca acqua vediamo qualche scaglietta delle più sottili essere sollevata e galleggiare trattenuta in superficie dalla tensione superficiale dell’acqua. Per evitare questo, aggiungo nel secchio una buona quantità di acqua sino a coprire la sabbia.

Aggiungo acqua nel secchio anche se la setacciatura è stata fatta a umido perché spesso accade che il fango e/o argilla contenuti nel secchi setacciati formino grumi compatti che non sempre si sgranano velocemente nel primo tratto della canaletta. Anche in questo caso avere sabbia abbondantemente bagnata aiuta a ridurre l’inconveniente.

Ora sono pronto ad usare la sessola, la spingo nella sabbia contenuta nel secchio riempiendola a metà di sabbia e finendo con il raccogliere una certa quantità di acqua. Avvicino l’estremità tonda della sessola alla superficie dell’acqua vicino alla spondina sinistra della canaletta e inclinandola un poco in avanti inizio a far fuoruscire la sabbia spostando la mano da sinistra sino alla spondina destra, la sabbia resa “sciolta” dall’acqua fluisce senza grumi sul piano di sgranamento. Nel passaggio di ritorno da destra a sinistra senza scaricare sabbia raccolgo una minima quantità d’acqua e di nuovo da sinistra a destra scarico altra sabbia. Normalmente in 3 o 4 passaggi si vuota completamente la sessola dalla sabbia. Questa sequenza se ben eseguita permette alla sabbia nel percorso iniziale sul piano della canaletta di sgranarsi completamente e alle scagliette d’oro di presentarsi alla prima cava nelle condizioni migliori per essere accolte e conservate. Ad ogni passata si vedrà la sabbia scendere formando una linea diagonale.

Il disegno riportato qui sotto vuol mostrare il modo di deposizione dei materiali pesanti nelle cave di una canaletta tradizionale. Il materiale leggero viene trasportato dal flusso d’acqua scavalcando le cave, i materiali con più alto peso specifico rotolano sul piano della canaletta e quando trovano la prima cava vengono risucchiati dalla depressione arrivando sul fondo della cava. Il passaggio continuo di altri granelli di sabbia farà sì che si creino vibrazioni all’interno del materiale già trattenuto nella cava e questo progressivamente porterà l’oro ( il più pesante delle componenti pesanti) ad annidarsi sempre più a fondo e sempre più richiamato nella parte a monte della cava.

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Articolo di Giuseppe Rizzi .