La passione e il piacere d’essere cercatore d’oro per me non possono prescindere dalla preparazione di attrezzature che si adattino alle mie esigenze.

Canalette: negli anni ne ho costruite diverse e le tradizionali a scalini restano le mie preferite ma ultimamente, e specialmente quando lavoro in società, dove ci si alterna nelle operazioni di: scavo e setacciatura – trasporto e lavaggio, per velocizzare questa ultima operazione affianco alla canaletta a scalini un’ altra costruita in policarbonato alveolare che ha come piano di ritenuta un tappetino in gomma a celle quadre.

Lavando con le due canalette affiancate alterno le versate di sabbia sulle due superfici e questo aumenta il tempo che ha la singola canaletta di smaltire la sabbia con la completa eliminazione del “leggero” e concentrazione del “pesante”. Avere a disposizione una superficie di levigazione quasi raddoppiata, riduce di molto i tempi di smaltimento della sabbia prodotta.

La base di canaletta che qui descrivo è realizzata in policarbonato e nasce dalla esigenza di avere a disposizione uno strumento leggero, di minimo ingombro e di ampia versatilità.

Leggerezza : peso totale di canaletta + angolare di alluminio + fermi per tappeti e distanziatori delle spondine Kg. 0,300

Ingombro : la soluzione delle spondine reclinabili riduce il volume alle sole dimensioni della base di appoggio per uno spessore di 2 cm

Rigidità :In sezione il policarbonato alveolare si presenta come una struttura formata da celle quadre (in effetti sono minimamente romboidali) di cm. 1 x 1 e questo conferisce al fondo della canaletta una rigidità che neanche le canalette in acciaio possono sempre assicurare.

Per quanto riguarda la robustezza posso affermare che è ben robusta …..purché sia trattata con un minimo di attenzione. Io sto usando la stessa da un paio di anni e ha resistito indenne alle mie disattenzioni.

Economicità :Il policarbonato alveolare è venduto in fogli di cm.200 x 100 con 1 cm. di spessore. Costa circa 20 euro e con un foglio si possono fare tre canalette.

Stabilità in acqua: Se la diga a monte è ben fatta sotto la canaletta c’è scarsità d’acqua per cui è lo stesso peso dell’acqua che scorre sulla canaletta e nelle spondine laterali che crea la stabilizzazione senza necessità di aggiungere pesi

Come mostra il filmato https://www.youtube.com/watch?v=JCq1EPGHqHs

avendo precedentemente preparato una idonea base di appoggio, il tempo richiesto per la levata dall’acqua, lo svuotamento del tappeto e successivo riposizionamento, è molto ridotto.

Versatilità : la canaletta di policarbonato è solo una base di appoggio per una varietà di tappeti diversi da scegliere in funzione delle diverse condizioni di sabbia e/o di corrente d’acqua. I tappeti sono semplicemente appoggiati sul fondo della canaletta e trattenuti in posizione da un angolare di alluminio pressato sul tappeto da due mollette poste lateralmente (dei semplici fermatovaglia in plastica). Questo facilita al massimo la rimozione del tappeto una volta finito il lavoro per il recupero del concentrato.

Tra tutti i vari e diversi tappeti possibili ho selezionato queste tre soluzioni :

con tappeto di gomma a celle quadre (gr.950) peso totale gr. 1.250

con miners moss grigio (gr.200) + rosso (gr.600) peso totale gr. 1.100

con miners moss grigio (gr.200) + erba in gomma (gr.900) peso totale gr. 1.400

La soluzione con tappeto in gomma a celle quadre è quello che di preferenza uso in corrente . E’ di estrema praticità e si è sempre dimostrata, se alimentata correttamente, altrettanto sicura della canaletta tradizionale. L’unico svantaggio è che, se la sabbia che si lava è particolarmente ricca di componenti pesanti, dopo 6 – 8 secchi tende ad avere le celle sature per cui di solito la levo, svuoto il tappetino e la riposiziono pronta a riprendere il suo lavoro.

La quantità di concentrato che si recupera con il tappetino a celle quadre è minima e di materiale veramente “concentrato”.

Lo svantaggio dei vari miners moss o erbe sintetiche è che il “concentrato” che si recupera è assai “poco concentrato”. Quando all’inizio si versa sabbia su questi tappeti la stessa, entra negli spasi liberi dove il flusso d’acqua difficilmente riesce a rimuovere le parti leggere e cosi lo strato più profondo rimarrà non concentrato sino alla fine del lavoro.

Il motivo per cui a volte uso miners moss o erbe è che il tappeto a celle quadre è usabile in condizioni ottimali: buon posizionamento e corretto e costante flusso d’acqua, mentre miners moss e l’erba sintetica risentono molto meno di “acqua che entra storta” e variazioni di flusso tanto che li utilizzo specialmente quando uso la canaletta (con discreta efficienza) alimentandola a secchiate.

COME COSTRUIRSI LA CANALETTA

Con un minimo di capacità manuali e un minimo di attrezzatura, in un paio d’ore di lavoro è possibile costruirsi questa canaletta. la costruzione è estremamente semplice trattandosi di soli tagli e montaggio delle spondine laterali con nastro adesivo.

MISURE: lunghezza e larghezza interna della canaletta si stabiliscono in funzione delle dimensioni dei tappeti di fondo che si hanno a disposizione. Quel che vincola maggiormente sono le misure dei tappetini in gomma a cella quadra. Quelli che uso sono dei rettangoli di 43,0 x 32,5 cm. per cui il fondo della mia canaletta è lungo cm.87 e largo cm.34,5 (32,5 la misura interna + 2 cm. lo spazio che corrisponde allo spessore delle 2 spondine laterali). I tappetini alternativi in erba sintetica o ricciolo di vinile, li taglio di uguale misura dei tappetini in gomma. Le due spondine laterali saranno di uguale lunghezza e alte 10 cm. (10 celle). IMPORTANTE è che il foglio di policarbonato sia tagliato in modo che i tubuli siano orientati secondo la direzione del flusso d’acqua che passerà sopra alla canaletta così che l’acqua possa scorrere anche all’interno del fondo e delle spondine laterali

TAGLIO: Per tagliare uso un seghetto alternativo con lama sottile (da metallo) o in alternativa un cutter con lama affilata e, come guida per un taglio più preciso, una barra di alluminio tenuta ferma con dei morsetti. Per rifinire il lavoro uso una piccola pialla e un tampone con carta vetrata (vanno eliminati completamente i residui sporgenti).

Per fissare le spondine al fondo uso un rotolo di tela adesiva trasparente della TESA . Questa è l’operazione che, per il buon risultato finale, va fatta con la massima attenzione.

Blocco provvisoriamente con dei morsetti la spondina al piano della canaletta tenendola rientrata di 1 cm. (lo spazio che occuperà la spondina una volta messa in verticale) e posiziono la striscia di tela facendo in modo che sia ben stesa e che vada a ripiegarsi sino in fondo all’angolo (vedi 1 disegno sotto).

Si porta poi la spondina in posizione verticale per posizionare con la stessa attenta cura il nastro (vedi 2 disegno )

Finito di posizionare il nastro adesivo che fissa a cerniera le spondine alla base della canaletta, questa è pronta per ospitare il tappeto che servirà a trattenere il “pesante” della sabbia che verseremo sopra.

Per mantenere stabili e ben fisse in posizione verticale le spondine, ho usato (1) due spezzoni di canalina passacavi elettrica sagomando degli incavi che vanno ad incastrarsi sulle spondine.

Come già detto i tappeti sono semplicemente appoggiati sul fondo della canaletta e trattenuti in posizione da un angolare di alluminio (2) pressato sul tappeto da due fermagli (fermatovaglia) (3).

Conoscendo la mia distrazione porto sempre anche due piccoli morsetti di scorta (4) in sostituzione ai (3).

La misura dell’angolare deve essere tale che una volta in posizione non vada a impedire il passaggio dell’acqua nei tubuli del fondo canaletta (vedi 5). La RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI FOTO E TESTI è VIETATA

ARTICOLO DI Giuseppe Rizzi